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Cobite iberico settentrionale,
Cobitis
calderoni,
Băcescu
1962 |
Caratteri
meristici - Raggi divisi della pinna anale: 6 - 7. Raggi divisi
della pinnadorsale: 7. |
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Descrizione
- Corpo relativamente allungato rispetto alle specie congeneri, a sezione
trasversale ellittica compressa lateralmente, con altezza massima pari al
9 - 11% SL. Bocca in posizione inferiore, provvista di tre paia di barbigli.
Presenza di
spina bifida erettile sottorbitale. Origine della pinna dorsale situata appena
dietro la corrispondenza con l'origine delle pinne ventrali. Assenza di
lamina circolare. Livrea del dorso dorso variabile
da verde scuro, verde rossastro a bruno più o meno scuro, marezzata da piccole macchie nere.
Fianchi progressivamente più chiari procedendo verso il ventre biancastro o bianco rosato.
I fianchi sono ornati da macchie scure, disposte su
quattro file, di cui la più bassa (Z4), formata da macchie grandi di forma
quadrangolare. La marezzatura scura si estende anche alla testa, dove si
osserva una linea scura tra l'occhio e la bocca ben evidente. Pinne
dorsale, caudale ed anale translucide, con sfumature grigiastre
o bruno giallastre, e cosparse di piccole macchie nere o brune. Pinne pari
semitrasparenti. |
Dimorfismo
sessuale - Non evidente. Le femmine raggiungono taglie
maggiori rispetto ai maschi di pari età. |
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Habitat e abitudini - C.
calderoni
vive di preferenza in acque pure, con substrato misto a prevalenza di
roccia e ghiaia. Frequente nel tratto medio superiore di fiumi e torrenti,
non raggiunge i tratti più elevati della "zona della trota", necessita di
acque con abbondante ossigeno disciolto. Nella località tipo della specie,
il fiume Arlanzòn (bacino del Duero), il valore di ossigeno
compatibile alla presenza della specie è compreso tra 8,85 e 12,27 mgl-1.
Specie moderatamente gregaria, raramente forma branchi composti di 10
esemplari. Di indole stanziale, i branchi tendono a rimanere stabilmente
in aree circoscritte, trattenendosi a profondità
inferiori a 50 cm. La massima attività si registra nelle ore crepuscolari
e notturne o in giornate a cielo coperto, gli esemplari trascorrono le ore di
massima insolazione infossati
nel substrato, dal quale lasciano sporgere soltanto la testa. Esistono tre popolazioni,
pertinenti ai bacini dell'Ebro, del Duero e del Tago. Gli esemplari del
Tago e del Duero sono essere i più vicini a livello filogenetico. Nel
bacino dell'Ebro la specie è poco abbondante e confinata in aree
ristrette. Per contro, in tutto il bacino del Duero, gli individui sono
numericamente abbondanti e con distribuzione più uniforme. In tutte le
popolazioni esiste uno squilibrio numerico tra i sessi a favore delle
femmine, probabilmente dovuto a inversione sessuale proteroandrica.
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Alimentazione - C. calderoni
si ciba di invertebrati
acquatici bentonici come crostacei, insetti, anellidi, zooplancton, alghe
e detrito organico. Date le ridotte
dimensioni del pesce, anche le prede sono di piccola o piccolissima
taglia. |
Riproduzione
- La riproduzione si svolge nel periodo compreso tra marzo e maggio.
Le aree riproduttive sono situate in acque ben ossigenate, a corrente
sostenuta e substrato a prevalenza di
ghiaia fine. Le femmine scavano un nido con la pinna anale nel substrato,
dove depongono circa 200 uova, subito fecondate dal maschio. Le femmine
presentano maturazione asincrona dell'ovario, sono in grado di effettuare
vari cicli di deposizione per stagione. |
Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di
raddoppiamento della popolazione, alto: meno di 15 mesi. Specie a vita
breve con crescita rapida. In entrambi i sessi la maturità sessuale viene
raggiunta al termine del primo anno di età. Specie di piccole dimensioni
Le femmine raggiungono una taglia massima di circa 100 mm SL, i maschi di
65 mm SL. |
Predatori,
parassiti e malattie - Specie soggetta a malattie virali e
batteriche. Ospite e portatrice di parassiti. Esemplari feriti e/o malati possono contrarre gravi
infezioni micotiche. Preda di pesci, uccelli ittiofagi, e rettili acquatici.
Uova, lar-ve ed avannotti fanno parte della dieta di insetti
acquatici, larve di insetti, ed altri invertebrati
come crostacei e sangui-sughe. |
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Status
della specie - C.
calderoni appare in declino in quasi tutta la sua area di
distribuzione. Si stima estinta nel 20% del suo areale d'origine. La
specie è
scomparsa dal tratto medio di gran parte dei bacini del fiume Duero e
del fiume Ebro. Nel fiume Ebro l'area di distribuzione originaria si è
ridotta del 50% negli ultimi anni. Le
popolazioni hanno subito diffusi fenomeni di frammentazione dell'areale,
con conseguente isolamento genetico. Le principali cause del declino della
specie sono attribuibili alla costruzione di dighe ed altri sbarramenti
fluviali insuperabili, ad inquinamento di origine agricola, urbana ed
industriale, ad estrazione indiscriminata di inerti, eccessivo prelievo
idrico, ma soprattutto ad immissioni di specie alloctone, fenomeno che ha
assunto proporzioni preoccupanti nel bacino del fiume Ebro.
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Protezione - C.
calderoni è inserita tra
"specie d'interesse speciale" nel registro della fauna silvestre
dei vertebrati di Navarra, Orden Foral 0209/1995, del 15 febbraio.
Catalogata come "sensibile alle alterazioni ambientali",
nell'annesso del Catalogo delle specie minacciate di Aragona, Decreto
49/1995 del 28 marzo. Catalogata come "in pericolo d'estinzione"
nel catalogo regionale delle specie minacciate di flora e fauna silvestre
della Comunità di Madrid, 18/92 del 26 marzo. Catalogata come
"d'interesse speciale" nel catalogo regionale delle specie
minacciate di Castiglia - La Mancia, Decreto 33/1998 del 5 maggio. Inserita
come specie minacciata nell'annesso III della Convenzione di Berna, sulla
conservazione della fauna selvatica europea e degli habitat naturali. Inclusa nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of
Nature and Natural Resources) come specie in pericolo (EN A2ace+3ce,
Endagered). |
Valore economico - Nessuno. Talvolta
utilizzato come esca per la cattura di pesci predatori o come specie da
acquario. Pesce d'interesse faunistico (endemismo iberico). |
Pesca
- Inesistente. Talvolta viene catturato con piccole reti, per l'impiego
come esca viva. |
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