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Cobite di stagno orientale,
Misgurnus
anguillicaudatus
(Cantor,
1842) |
Caratteri
meristici - Pinna dorsale: III/5. Pinna anale: III/9. Pinne pettorali: I/9. Pinne ventrali: I/5. |
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Descrizione
- Corpo allungato, cilindrico, a sezione trasversale ellittica,
lateralmente compresso in direzione antero-posteriore. Testa relativamente piccola. Bocca
piccola in posizione subterminale. Cinque paia di robusti
barbigli tattili. Spina suborbitale nascosta in una tasca dermica. Nella
metà posteriore del peduncolo caudale, sono presenti creste adipose lungo
i bordi ventrale e dorsale. Pinna dorsale con origine di poco anteriore
alla corrispondenza con quella delle pinne pelviche. Pinna caudale di
forma arrotondata. Livrea estremamente variabile. Il colore di fondo va da
una appariscente tinta metallica al marrone opaco, scura sul dorso,
progressivamente più chiara sui fianchi, fino a diventare molto chiara
sulle parti inferiori. La zona di transizione tra la parte superiore scura
del fianco e quella inferiore è spesso molto marcata. Alcuni esemplari
maculati su tutte le parti superiori e sulle pinne, altri sono privi di
macchie. In cattività esistono varietà dorate ed esemplari albini. |
Dimorfismo
sessuale - In vista dorsale le femmine hanno pinne ventrali
più piccole e addome più arrotondato. Nel maschio è presente la paletta di
Canestrini (lamina circularis). |
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Habitat
e abitudini
- Specie bentonica ad ampia valenza ecologica, tipica di acque
ferme o a corrente lenta, con substrato molle prevalentemente fangoso. In
Asia è diffusa sia in grandi laghi e fiumi, sia in corsi d'acqua di
portata esigua. Frequente in paludi, stagni, canali e risaie. Poco
esigente rispetto alla qualità dell'acqua. Tollera temperature oscillanti
tra 2 e 30 °C. In acque eutrofiche, o durante le magre estive, resiste
alla carenza di ossigeno disciolto tramite respirazione cutanea ed
intestinale. Gli esemplari di questa specie, sono in grado di sopportare
periodi di siccità sepolti nel fango umido. Specie fotofoba attiva
principalmente di notte, in ore crepuscolari, od in condizioni di cielo
coperto. Il nome "pesce barometro", attribuito a M. anguillicaudatus,
fa riferimento al comportamento tenuto dal pesce durante i cambiamenti di
pressione atmosferica, momenti momenti in cui può diventare molto attivo e
agitato. Nelle ore di massima insolazione M. anguillicaudatus resta
nascosto tra gli anfratti del substrato, o sepolto nel fango. Preferisce
acque calde o temperate, al calare della temperatura, tende ad infossarsi
nel fango e a sospendere ogni attività. Durante i periodi più rigidi dei
mesi invernali, sverna in stato latente sepolto nella melma del fondale.
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Alimentazione - Oltre ad ingerire normalmente
il cibo, si comporta da filtratore, cattura microrganismi e particelle
ali-mentari presenti nel detrito con il muco secreto dalle cellule
branchiali, per poi convogliare le prede verso l'esofago. La dieta
è composta principalmente da microinvertebrati ed
invertebrati bentonici (insetti e larve d'insetto, vermi, crostacei e
molluschi), alghe ed altri elementi di origine vegetale. |
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Riproduzione
- A seconda delle condizioni climatiche, la riproduzione avviene da aprile a giugno,
con temperature dell'acqua superiori a 20 °C. La frega si svolge in acque
poco profonde, con substrato molle, ricche di vegetazione sommersa e
semisommersa. Durante l'accoppiamento il maschio si avvolge con il corpo
attorno alla femmina, e contemporaneamente stimola il rilascio delle uova
e le feconda. La specie ha frega policiclica, durante l'estate le femmine
possono deporre da 4000 a 8000 piccole uova adesive rosse sulle piante
acquatiche o sul fondo fangoso. Le uova hanno un diametro di 1,5 mm, le uova aderiscono al substrato.
lo sviluppo embrionale è rapido, la schiusa avviene dopo 2-3 giorni. Alla
schiusa le larve sono dotate di fototassi negativa, si nascondono nella
vegetazione o tra gli anfratti del substrato fino al riassorbimento del
sacco vitellino, successivamente conducono vita bentonica. |
Accrescimento e resilienza - Tempo
minimo di raddoppiamento della popolazione, medio: 1.4 - 4.4 anni
(Fecondità = 2.000 uova). I maschi raggiungono la maturità sessuale dopo
il primo anno di vita, le femmine poco più tardi. La dimensione media
degli esemplari di questa specie si aggira intorno ai 15.0 cm TL.
Lunghezza massima: 28.0 cm SL. |
Predatori,
parassiti e malattie - Specie soggetta a malattie virali
e batteriche. Ospite e portatrice di parassiti, tra cui elminti, protozoi,
sanguisughe, crostacei. Esemplari feriti e/o malati possono contrarre
gravi infezioni micotiche. Tra i predatori figurano altri pesci ed uccelli
ittiofagi, e rettili
acquatici. Uova, larve ed avannotti possono essere attaccate da insetti
acquatici, larve acquatiche carnivore di insetti, ed altri invertebrati
come crostacei e sanguisughe. |
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Status
della specie - Specie potenzialmente infestante. La diffusione
in Europa di M. anguillicaudatus si deve probabilmente all'immissione in
acque libere di individui da acquario divenuti troppo grandi per rimanere
in cattività. Al momento non pare che la sua presenza causi
particolari scompensi ecologici, anche se non si esclude un suo boom
demografico in relazione al progressivo riscaldamento del clima ed al
deterioramento della qualità delle acque. |
Protezione
- Nessuna. Dovrebbero essere svolte campagne in grado di
sensibilizzare gli appassionati sul rischio che può comportare la
l'immissione di specie ittiche alloctone in acque libere. In Australia M. anguillicaudatus
è dichiarata specie acquatica nociva ai sensi del Victorian Fisheries
Act 1995, ed è vietata la reintroduzione in acqua dopo la cattura.
Inoltre specie è anche elencata come specie nociva di prima classe nel
NSW, ed è vietata la vendita e il possesso, punibili con pesanti
sanzioni. |
Valore
economico - La specie è venduta come cibo in molti paesi
asiatici. M. anguillicaudatus viene diffusamente consumato in
Asia orientale ed è stato introdotto in Messico e nelle Filippine come
specie da acquacoltura. In Europa ha un certo valore come specie
ornamentale per stagni da giardino
o come pesce da
acquario. |
Pesca - Non ha interesse per pesca
sportiva o professionale. Viene
utilizzato come esca per specie ittiofaghe. |
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