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Carpa macrocefala,
Hypophthalmichthys
nobilis
(Richardson,
1845) |
Caratteri
meristici - Denti faringei: 4-4. Squame sulla linea laterale: 96-120. Squame sopra la
linea laterale: 20-23. Pinna dorsale: III/7. Pinna anale: I-III/12-14.
Pinne pettorali: I/17. Pinne ventrali: I/7-8. Branchiospine: 240-300. Vertebre: 36-41. |
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Descrizione
- Corpo allungato, compresso lateralmente, lungo
circa quattro volte la sua altezza. Testa grande, larga e appiattita
dorsalmente, di lunghezza equivalente a circa 27-35% LS. Occhi
piccoli, situati a livello dell'angolo della
bocca, e separati da un ampio spazio infraorbitale. Bocca priva
di barbigli, in posizione superiore, più ampia rispetto a H. molitrix. Denti faringei uniseriati
con superficie di masticazione liscia. Branchiospine libere alla base ed immerse in un tessuto spugnoso.
Squame di tipo cicloide relativamente
piccole. Linea laterale con andamento circa eguale a quello del
profilo del ventre nel tratto compreso tra la base della coda e l'apice
della pinna pettorale, successivamente curvo verso l'alto fino a terminare
presso il margine superiore dell'opercolo. Carena
ventrale provvista di squame, estesa dalla regione pettorale fino
all'origine della pinna anale. Pinna
dorsale con origine poco posteriore alla corrispondenza con la base delle pinne
ventrali. Pinna caudale biloba ad apici appuntiti e margine esterno
nettamente inciso. La colorazione è molto simile a quella della carpa
argentata, con le tonalità verdi che sembrano prevalere su quelle brune.
Parte superiore del capo e dorso
più scure, la tinta diviene
gradatamente più chiara procedendo verso il ventre biancastro. Fianchi e
ventre con marcati riflessi argentei, dovuti alla presenza di cristalli
riflettenti nelle cellule del derma. Su tutto il corpo sono presenti
macchie irregolari brune più o meno evidenti. Pinne ialine
semitrasparenti, con riflessi di colore grigio o giallo bruno. Pinne
dorsale ed anale più scure e spesse rispetto alle altre. |
Dimorfismo
sessuale - Non evidente. |
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Habitat
e abitudini
- Nel suo ambiente di origine habitat, H. nobilis vive in
fiumi di grande portata, come nei bracci morti, nei canali e nei bacini della
loro area di esondazione. Quando la portata dei fiumi aumenta, i
riproduttori compiono migrazioni per raggiungere i terreni di frega
spostandosi all'interno delle zone allagate, per poi fare ritorno al corso
principale con il defluire delle acque.
Staziona di preferenza acque a corso lento o
ferme,
con substrato misto a prevalenza di sabbia e limo, ricche di vegetazione,
e può essere presente anche in bacini eutrofici. L'ecologia di questa specie
è simile a quella di H. molitrix, anche se predilige acque più calde.
Le temperature preferite da H. nobilis per l'alimentazione e la
riproduzione oscillano tra i 20 ed i 30 °C. Questi pesci interrompono ogni
attività a temperature inferiori a 10 °C ed il loro massimo termico vitale
si colloca a circa 38.8 °C. La specie è in grado di vivere anche in acque
salmastre. Le popolazioni introdotte nel bacino del Mar Caspio tollerano
facilmente una salinità di 5-8 p.p.t. ed alcuni esemplari sono stati
catturati in zone con salinità al 10-12 p.p.t.. Sembra che questi pesci
siano in grado di adattarsi progressivamente fino ad una salinità massima
di 15-20 p.p.t.. Queste popolazioni si comportano da migratrici anadrome
e risalgono in acqua dolce per la frega (Abdusamodov, 1986), anche se sono
note popolazioni riproduttive nel Canale Karakum del
Turkmenistan.
Specie fortemente gregaria, forma branchi
anche molto numerosi. Durante la buona stagione i branchi si spostano alla
ricerca di plancton seguendo i ritmi stagionali e diurni dei
microrganismi, spesso stazionano a pelo d'acqua e spiccano dei balzi
improvvisi e spettacolari che possono portarli anche a ricadere
direttamente nelle barche dei pescatori. Durante la stagione fredda
entrano in latenza, radunandosi in gruppi nelle parti più
profonde e riparate dei corsi d'acqua o scendendo sotto la linea del
termoclino nei laghi e nei bacini artificiali di maggior estensione.
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Alimentazione - Si tratta di una specie
filtratrice, che assume il cibo catturando particelle alimentari sospese
in acqua attraverso l'apparato costituito dalle branchiospine.
Contrariamente a H. molitrix, la dieta di H. nobilis si
compone quasi esclusivamente di zooplancton ma, quando questa risorsa
risulta poco abbondante, fitoplancton e detrito organico possono essere
assunti in percentuali rilevanti. Il ritmo di alimentazione raggiunge il
massimo nel periodo estivo in coincidenza con il massimo sviluppo dei
microrganismi. |
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Riproduzione
- Nelle zone di origine della specie la riproduzione avviene in
coincidenza con l'arrivo delle inondazioni, quando il livello dell'acqua è
la sua velocità subiscono un rapido incremento. La frega si svolge nelle
aree inondate, in acque profonde, torbide e veloci (1.1-1.9 m/s), con
temperatura non inferiore a 18 °C (normalmente tra 22 e 30 °C), e con alta
concentrazione di ossigeno disciolto. Lo studio della riproduzione di una
popolazione introdotta è stato effettuato nel bacino del Mar Caspio. Nel
fiume Terek la migrazione riproduttiva comincia nella seconda settimana di
maggio, quando la temperatura dell'acqua raggiunge i 18-19 ° C, ed il
numero dei riproduttori in arrivo raggiunge il massimo alla fine del mese
di giugno. La deposizione delle uova avviene dopo forte aumento di livello
del fiume e della velocità della corrente. I maschi inseguono le femmine
in prossimità della superficie, urtando di tanto in tanto il ventre delle
partner e saltando spesso fuori dall'acqua. Le uova e lo sperma possono
essere emessi durante i balzi in aria. La fecondità è molto elevata, nelle
femmine più grandi sono state contate fino a 1.860.800 uova. Appena
deposte le uova hanno un diametro di 1,4-1,5 mm, in seguito assorbono
acqua per osmosi e rigonfiano fino a raggiungere i 5,7-6,2 mm. Le prime
uova flottanti alla deriva sono state osservate nella seconda settimana di
giugno, mentre le prime schiuse si sono verificate, a seconda della
temperatura dell'acqua, dopo circa 34-70 ore. Alcune larve raggiungono
le risaie, dove riescono a sopravvivere fino all'arrivo delle inondazioni
autunnali, ma più spesso soccombono quando i campi restano a secco. Altre
larve vengono trasportate fino al Mar Caspio, dove generalmente non
possono svilupparsi perché fino a 1-1,5 giorni di età sono ancora molto
sensibili alla salinità (Abdusamadov, 1986). In Europa occidentale, dove
non esistono ambienti naturali in grado di sostenere popolazioni
riproduttive, si producono avannotti tramite riproduzione artificiale, previa induzione
ormonale
mediante gonadostimoline ipofisarie o altri ormoni che stimolano il
processo di maturazione delle gonadi. In seguito le uova fecondate sono
incubate in vasi di Zugg fino alla schiusa. |
Accrescimento e resilienza - Tempo
minimo di raddoppiamento della popolazione 1.4-4.4 anni (K=0.15-0.27; tm=3-5).
La maturità sessuale varia notevolmente secondo le condizioni ambientali,
2-6 anni per i maschi e un anno più tardi per le femmine. La crescita è rapida, in natura dopo 5 anni, gli individui possono
raggiungere circa 15
kg di peso. Specie di grandi dimensioni. Lunghezza massima riportata: 112
cm TL. Peso massimo segnalato: 21.3 kg.
In Italia il record è rappresentato da un esemplare pescato in località
lago Verde di San Rocco, a Milano, nel 1987 che pesava 35 kg, ma di regola
nel nostro paese il peso non supera gli 8-10 kg. |
Predatori,
parassiti e malattie - La specie è soggetta a malattie virali e
batteriche ed è ospite di numerose specie di parassiti. Jalali & Molnár
(1990b) riportano la presenza del monogeneo Dactylogyrus aristichthys
e D. nobilis i esemplari di questa specie allevati in acquacolture
iraniane. Naem et al. (2002) hanno osservato, nelle branchie di
pesci catturati nel ramo occidentale del fiume Safid, i seguenti
parassiti: protozoi Trichodina sp., tematodi monogenei
Dactylogyrus nobilis, D. aristichthys, e Gyrodactylus sp..
Jalali et al. (2005) segnala la presenza di specie del genere
Gyrodactylus in Iran e riporta G. sprostonae e G. sp.
nei pesci del fiume Safid. Masoumian & Pazooki (1998) hanno indagato la
diffusione dei mixosporidi in esemplari campionati nelle province di Gilan
e Mazandaran, scoprendo la presenza di Myxobolus pavlovskii. Gli
esemplari adulti di H. nobilis, a parte l'uomo, non hanno
particolari nemici naturali, mentre gli avannotti e gli immaturi possono
cadere preda di pesci ed uccelli ittiofagi. Inoltre uova e larve
trasportate dalla corrente, sono predate in gran numero da pesci e da larve di insetti acquatici. |
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Status
della specie - Il forte consumo di plancton da parte di questa
specie può produrre effetti negativi, diminuendo il cibo a disposizione
per larve di pesci autoctoni, incidendo di conseguenza anche sulla dieta
di pesci e uccelli ittiofagi. Questa specie può causare alterazioni
dell'habitat aumentando la torbidità delle acque, e può essere veicolo di
gravi malattie e di parassitosi. A causa
dell'impossibilità di riproduzione naturale, la diffusione europea
della carpa testa grossa è limitata alle immissioni effettuate. Nelle acque
libere europee dovrebbe essere eliminata per ovvi motivi zoogeografici. Le
segnalazioni in acque libere italiane sono sporadiche. |
Protezione
- Nessuna. In Europa la specie è di origine alloctona. Non risulta inclusa nella lista rossa IUCN (International
Union for Conservation of Nature and Natural Resources). |
Valore
economico - L'importanza della specie è notevole per suo
impiego in acquacoltura a scopo alimentare. H. nobilis figura al
quarto posto nel mondo come specie ittica da allevamento. I migliori
risultati di produzione netta si ottengono in policultura allevando H.
nobilis assieme a H. molitrix e Ctenopharyngodon idella.
In Israele viene impiegata per ridurre lo zooplancton presente negli
invasi artificiali, al fine di migliorare la qualità dell'acqua (Opuszynski
& Shireman, 1995). In Italia e nell'Europa occidentale è quasi del tutto
priva di interesse commerciale, ma è apprezzata e venduta regolarmente nei
mercati dell'Europa orientale. Le carni sono discrete e sono
commercializzate ed esportate fresche, refrigerate o affumicate. |
Pesca - Nei paesi d'origine viene pescata
professionalmente con vari tipi di reti. In Italia la specie ha importanza
soltanto per pesca sportiva, esercitata in laghi artificiali o nelle acque
libere dove H. molitrix
è stata introdotta.
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Un buon sito per saperne di più circa la pesca sportiva di questa
specie e vedere foto di esemplari catturati in Italia. |
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