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Gobione del Kessler,
Romanogobio
kesslerii (Dybowski,
1862) |
Caratteri
meristici - Squame sulla linea
laterale: 40 - 42. Squame circumpeduncolari: 12. Pinna dorsale: III, 81/2. Pinna anale: II, 61/2. Pinne
pettorali: I, 13. Pinne ventrali: II, 6. Pinna caudale: 19. Denti
faringei: 3(2).5 - 5(2).3. |
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Descrizione
- Corpo fusiforme e allungato, a sezione rotonda per quasi
tutta la sua lunghezza. Altezza massima del corpo in corrispondenza
dell'origine della pinna dorsale, e pari al 14-21% SL. Bocca in posizione ventrale. Occhi relativamente
piccoli. Diametro dell'occhio equivalente a 1.0-1.3 volte la lunghezza
infraorbitale, 20 - 28% HL. Barbigli
relativamente lunghi, piegati all'indietro, superano di poco
il centro dell'occhio. Presenza di creste epiteliali sulle squame
predorsali. Tre file di squame tra la linea laterale e l'origine delle
pinna ventrali. Livrea grigio verdastra o grigio brunastra sul dorso, fianchi sono
più chiari con riflessi argentei, ventre bianco. Sul dorso
possono essere presenti confuse macchie scure con riflessi blu. Sopra
della linea laterale, una banda
longitudinale degli stessi colori, interessa spesso i lati del corpo dal capo o dal margine libero dell'opercolo
fino
alla base della coda. Le pinne dorsale e caudale sono ornate da macchie
nere o bruno nerastre, regolarmente disposte. Le macchie possono talvolta
unirsi sulla pinna dorsale a formare una banda continua. Sulla pinna caudale
le macchie possono dare origine a tre bande scure. |
Dimorfismo
sessuale - Non evidente. |
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Habitat
e abitudini
- Vive in in corsi d'acqua pedemontani, con acque correnti
relativamente veloci, limpide e bene ossigenate, con substrato dove la
componente sabbiosa è prevalente. Si tratta di un pesce stanziale e gregario
che vive in branco. Di abitudini meno fotofobe di altre specie congeneri, ricerca
comunque acque abbastanza
profonde durante tutto l'anno e, pur essendo più attivo nelle ore
crepuscolari e nelle giornate con cielo coperto, si osserva spesso anche
durante le ore centrali della giornata.
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Alimentazione - Il regime alimentare
della specie è prevalentemente carnivoro, ma può essere integrato da
detrito organico di origine animale o vegetale.
La dieta comprende insetti acquatici e loro larve, crostacei copepodi e
gammaridi, molluschi, vermi, larve ed uova di altri pesci. |
Riproduzione
- Il periodo di frega va dalla tarda primavera fino a settembre, a seconda del clima e della portata dei corsi d'acqua.
I branchi
di riproduttori si spostano in acque superficiali per la frega, situate in
aree ben ossigenate, talvolta profonde solo pochi centimetri. Le uova
vengo deposte dalle femmine in vari cicli. Dopo la fecondazione le uova
vengono trasportate dalla corrente, scendono sul fondo, ed aderiscono a pietre od altri elementi del substrato
con i loro filamenti adesivi. Le uova restano attaccate al substrato fino
alla schiusa, che avviene in circa 7 - 10 giorni. |
Accrescimento e resilienza -
Tempo minimo di raddoppiamento della
popolazione, alto: meno di 15 mesi. La maturità sessuale viene raggiunta
in entrambi i essi tra il secondo ed il terzo anno di età. Lunghezza
massima segnalata: 13 cm. |
Predatori,
parassiti e malattie - Specie soggetta a malattie
virali e batteriche, ospite di molte specie di parassiti, vermi trematodi,
cestodi, altri elminti, protozoi, crostacei ed altri invertebrati. Gli
esemplari feriti e/o malati possono contrarre infezioni micotiche anche
gravi. Tra i predatori sono segnalate varie specie di pesci, uccelli ittiofagi,
rettili acquatici, e saltuariamente mammiferi. Le uova e le laverve sono
predate da crostacei, sanguisughe, e larve carnivore di insetti. |
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Status
della specie - La
specie è ancora relativamente comune ed abbondante in gran pare del suo
areale di distribuzione. Localmente esistono popolazioni minacciate da inquinamento,
prevalentemente da scarichi di liquami di origine organica, e da alterazioni
ambientali come modifica degli alvei, creazione di ostacoli alle
migrazioni (briglie, traverse, dighe) e da eccessivo prelievo idrico durante
i periodi di magra. |
Protezione
- Nessuna. Nella Lista Rossa IUCN (International Union for
Conservation of Nature and Natural Resources) la specie è classificata a
preoccupazione minima (LC, Least Concern). |
Valore
economico - La specie ha un modesto valore commerciale. Le sue
carni, liscose ma saporite, sono apprezzate dai pescatori locali. In
alcuni paesi dell'Europa orientale vengono commerciate nei mercati del
pesce
e sono generalmente consumate fritte o conservate. |
Pesca
- Alcuni pescatori semiprofessionali usano reti e bilancini. La pesca
sportiva a questa specie non viene pratricata. Saltuariamente alcuni
esemplari abboccano a lenze con tecnica a razzolo in prossimità del
fondo, o a camolere e moschere, mentre vengono insidiano specie più pregiate. |
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