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Cavedano europeo,
Squalius cephalus (Linnaeus, 1758) |
Caratteri
meristici - Squame in serie
laterale: 40-45 + 2-3. Squame sopra la linea laterale: 7-8. Squame sotto la
linea laterale: 3-4. Branchiospine: 7-12. Vertebre:
43-45. Pinna
dorsale: II-III/81/2. Pinna caudale: 19. Pinne pettorali: I/14-19. Pinne
ventrali: II/6-9. Pinna anale: III/81/2
(raramente 91/2). Denti faringei: 2.5-5.2. Numero cromosomico
2n = 50. |
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Descrizione
- Corpo allungato a sezione trasversale ovale, poco compressa
lateralmente. Negli esemplari di taglia maggiore è presente una gibbosità
nucale marcata. Testa relativamente grande, con muso di lunghezza
equivalente a 1.5-2.3 volte il diametro oculare. Bocca in posizione
terminale, con labbra spesse e mascella superiore leggermente più lunga di
quella inferiore. L'apertura
orale raggiunge all'indietro il margine anteriore dell'occhio.
Diametro dell'occhio di lunghezza pari al
17-22% della lunghezza del capo.
Distanza infraorbitale equivalente al 37-42% della lunghezza della
testa. Denti faringei biseriati, molto ravvicinati, con bordo uncinato e
seghettato. Squame cicloidi, con un numero di radii anteriori e posteriori
ridotto o moderato. Linea
laterale leggermente incurvatura verso l'alto soltanto nella porzione
anteriore, per il resto della lunghezza ad andamento quasi coincidente con
quello del profilo ventrale del corpo.
Pinna
dorsale con origine di poco posteriore alla corrispondenza con la base
delle pinne ventrali. Pinna anale a bordo esterno convesso. Pinna caudale
falcata, a margine nettamente inciso ed apici dei lobi appuntiti. Livrea
variabile, a seconda delle condizioni ambientali e fisiologiche. La tinta
di fondo del dorso è generalmente grigio verde con riflessi brunastri o
bluastri. Fianchi argentei, dello stesso colore di fondo del dorso,
gradatamente più chiari procedendo verso il ventre. Ventre e parte
inferiore del capo di colore bianco perlaceo o bianco giallastro.
Se si osserva l'esemplare da una
certa angolazione, si nota una striscia iridescente dorata situata tra
dorso e linea laterale. Sul
margine esterno delle squame è presente una marcata punteggiatura nera,
che forma un disegno reticolato regolare sul corpo.
Iride argentea. Peritoneo grigio argenteo.
Pinne ialine, translucide e
semitrasparenti. Pinna dorsale e pinna caudale più scure e spesse. Le
pinne pettorali possono avere la base gialla o arancio rossastro, colore
che si può estendere ai primi 2-3 raggi. Pinne ventrali e pinna anale di
colore arancio o rosso. Bordo esterno della pinna caudale pigmentato di
nero, ben visibile se si osservano dall'alto gli esemplari in acqua. |
Dimorfismo
sessuale - Non evidente. Durante periodo riproduttivo i maschi
sviluppano piccoli tubercoli nuziali sul capo e sul corpo, mentre le
femmine appaiono più tozze a causa della maturazione delle gonadi.
Abdurakhmanov (1962) riporta nei maschi maggiore lunghezza della testa e
del diametro oculare, superiore lunghezza del peduncolo caudale e delle
pinne pari, maggiore altezza delle pinne dorsale ed anale, ed un maggior
sviluppo del lobo inferiore della pinna caudale, mentre nelle femmine
segnala maggiore distanza postorbitale ed infraorbitale, superiore altezza
del capo e distanza maggiore tra le pinne pari. |
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Habitat
e abitudini - Specie ubiquitaria, diffusa in
acque correnti ed in acque ferme collegate a corsi d'acqua dove possa
svolgersi la frega. La
preferenza per fondali duri, misti a ghiaia, sabbia e pietrisco, tipica
delle specie reofile è limita al periodo della riproduzione, infatti S.
cephalus si incontra normalmente anche in zone con fondale fangoso
ricco di vegetazione sommersa.
In acqua corrente risulta più
abbondante nella "zona del barbo" di fiumi a media portata e grandi
torrenti, ma è presente in buon numero in molti grandi fiumi di pianura ed
in piccoli torrenti collinari e pedemontani. I riproduttori delle
popolazioni lacustri, e di quelle presenti nei bacini artificiali,
compiono migrazioni riproduttive risalendo gli immissari. La specie
colonizza anche canali, stagni e
paludi. In montagna raggiunge la parte inferiore della "zona della trota",
mentre in pianura si spinge fin quasi alla zona di foce, essendo in grado
di tollerare acque lievemente salmastre. Poco sensibile all'inquinamento,
spesso vive in prossimità di scarichi fognari per cibarsi dei rifiuti
presenti tra i liquami. Di indole gregaria, forma branchi anche molto
numerosi, composti generalmente da individui della stessa taglia ed età.
Gli esemplari di taglia maggiore tendono ad isolarsi o a spostarsi in
piccoli gruppi, formati da due a poco più di una decina di esemplari.
Durante la buona stagione la maggiore attività si osserva nelle ore
crepuscolari, mentre nelle ore centrali della giornata i branchi
stazionano quasi immobili vicino alla superficie. Dall'inizio dei primi
freddi fino a primavera si trattengono in profondità, entrando in attività
durante le ore centrali della giornata. Nei laghi maggiori i branchi si
muovono seguendo lo spostamento del termoclino.
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Alimentazione - Specie
opportunista alimentare
non specializzata. Le componenti della dieta variano a secondo della
stagione e della capacità trofica dell'habitat.
L'alimentazione comprende sostanze animali,
vegetali, detrito organico e rifiuti. Tra le componenti di origine animale
predominano insetti acquatici e
loro larve, come Efemerotteri, Tricotteri, Plecotteri e Chironomidi),
molluschi, vermi, crostacei, uova ed avannotti. Gli esemplari di taglia
più grande
sono attivi predatori di altre specie
ittiche, e di piccoli anfibi come immaturi di rana, girini e tritoni.
In estate la componente vegetale è maggiore, ed oltre ad alghe filamentose
e macrofite acquatiche, comprende anche frutta e semi caduti in acqua.
Nella dieta hanno un peso notevole anche sostanze di origine umana,
l'alimentazione viene spesso integrata da rifiuti urbani e dalle pasture
gettate in acqua dai pescatori. Le larve e gli
avannotti si cibano di organismi
planctonici, microinvertebrati,
alghe e detrito organico. |
Riproduzione - A seconda della latitudine e
della quota, la frega ha luogo da aprile a luglio, con temperature
dell'acqua non inferiori a circa 12 °C. La frega si svolge con modalità
collettiva, in piccoli gruppi in cui prevalgono numericamente i maschi. La
deposizione avviene in più di un ciclo, di solito durante la notte,
prevalentemente su fondali ghiaiosi, in acque basse, correnti e ben
ossigenate. Per ogni stagione la femmina può produrre fino a circa 50.000
uova per chilogrammo di peso. Le uova sono adesive, ed hanno diametro di
1.5-2 mm. Dopo la fecondazione le uova aderiscono al substrato fino alla
schiusa. Lo sviluppo embrionale richiede circa 10-12 giorni. Alla
schiusa le larve misurano circa
4 mm. Si ibrida con tutte le
altre specie del genere Squalius e sono conosciuti ibridi con
varie specie del genere Telestes e Alburnus, ed il rutilo. |
Accrescimento e resilienza -
Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, medio: 1.4-4.4 anni (K=0.12-0.28; tm=3-7; tmax=10; Fecondità=20,000). La
maturità sessuale viene raggiunta tra il secondo ed il quarto anno d'età,
i maschi sono più precoci delle femmine. Le
varie popolazioni mostrano una notevole diversità del tasso di
accrescimento, in funzione delle condizioni ambientali e trofiche
dell'habitat. Le femmine hanno
tasso di crescita più rapido dei maschi e sono generalmente più longeve,
pertanto, il rapporto sessi complessivo si sposta a favore delle femmine. Gli
esemplari lacustri raggiungono le taglie maggiori,
probabilmente a causa della maggiore abbondanza di cibo. Dimensione
massima: 60.0 cm TL. Peso massimo pubblicato: 8.000 g. Età massima
riportata: 22 anni. |
Predatori,
parassiti e malattie - Specie moderatamente sensibile a
malattie di origine virale e batterica. Ospite e portatrice di varie specie parassiti, tra cui elminti, sanguisughe dei generi Piscicola
e Ichthyobdella, e crostacei come Lernaeocera cyprinacea.
Esemplari malati e/o feriti possono contrarre infezioni micotiche. I
predatori sono rappresentati da rettili acquatici e pesci (S. glanis,
E. lucius, H. hucho, S. trutta, S. lucioperca).
In molti bacini sta assumendo proporzioni preoccupanti la pressione di
pesca esercitata da uccelli ittiofagi, tra cui cormorani, trampolieri e
svassi. Uova, larve, ed avannotti rientrano nella dieta di crostacei,
insetti acquatici o larve acquatiche carnivore di insetti.
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Status
della specie - La specie
risulta comune e relativamente abbondante in quasi tutta la sua area di
distribuzione, e non sono segnalate particolari cause di minaccia. Alcune popolazioni
possono entrare in declino, a causa di fenomeni di grave alterazione
ambientale, per eccessiva pressione di pesca, o per predazione da parte di
uccelli ittiofagi. Squalius cephalus sta espandendo
considerevolmente la sua area di distribuzione, grazie ad introduzioni
effettuate più o meno legalmente, per favorire la pesca sportiva. Queste
introduzioni sono estremamente dannose per le altre specie di
Squalius residenti, visto la facilità di ibridazione tra tutte le
specie del genere, e tende così a dare origine a popolazioni ibride
distruggendo il pool genetico delle specie residenti originarie. |
Protezione
- In molti paesi sono presenti misure minime, zone di
protezione e periodi di divieto. Nella Lista Rossa IUCN (International
Union for Conservation of Nature and Natural Resources) la specie è
classificata a rischio minimo (LC, Least Concern). |
Valore
economico - In Europa occidentale la specie non ha
praticamente interesse commerciale, mentre in Europa orientale ed in
Russia risulta discretamente apprezzata. In alcune località è considerata
addirittura pregiata. La carne è molto ricca di spine, ma gustosa,
soprattutto quando il pesce è grosso o molto piccolo. Il pesce viene
commercializzata fresco, refrigerato, affumicato, salato o conservato. |
Pesca - La pesca commerciale, limitata
ad alcuni paesi dell'est europeo ed alla Russia, viene esercitata con reti
a strascico, da posta o con bilance. Apprezzato dai pescatori sportivi,
per la sua capacità di lottare con energia. Generalmente si insidia alla
passata, con canna fissa o bolognese, o a fondo (legering). La pesca a
mosca è praticata, ma la specie non è ritenuta importante dagli
appassionati. Gli esemplari più grandi di questa specie vengono catturati
a spinning, utilizzando piccoli artificiali rotanti, ondulanti, o
imitazioni di pesciolini. |
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