|
|

|
Lo scazzone barje,
Cottus metae
Freyhof, Kottelat & Nolte, 2005 |
Caratteri
meristici - Pori sulla linea laterale: 29 - 34. Pinna anale:
12 - 13. Pinne pettorali: 12 - 15. Pinne ventrali: I; 4. Numero
cromosomico: 2n = 48.
|
|
Click on the image to magnify and for the
references |
|
 |
Click sull'immagine per
ingrandire e per i riferimenti |
Descrizione
- C. metae differisce dalle altre del genere Cottus
diffuse nel bacino Adriatico e nel bacino Danubiano per la presenza dei
caratteri illustrati a seguire. Altezza del corpo, in corrispondenza
dell'origine della seconda pinna dorsale pari al 17 - 23% della
lunghezza standard. Lunghezza del capo equivalente al 21 - 25% della
lunghezza standard (LS). Lunghezza predorsale pari al 35 - 40% della
lunghezza standard. Diametro dell'occhio compreso tra il 19 ed il 22%
dell'altezza massima del corpo. Lunghezza dall'apice del muso
all'origine della seconda dorsale pari al 54 - 59% della lunghezza
standard. Distanza interorbitale da 0.7 a 1.4 volte il diametro oculare.
Peduncolo caudale relativamente slanciato: lunghezza 25 - 31% della
lunghezza standard, altezza 1 - 1.7 volte la sua lunghezza. Ultimo
raggio della pinna anale connesso al corpo tramite membrana lunga 1/3 -
1/2 della sua lunghezza. Pinne pettorali molto sviluppate. Assenza di
membrana tra le pinne ventrali ed il corpo. Livrea simile a C. gobio,
marrone, marezzata di bruno scuro, più scura sul dorso, progressivamente
più chiara dalla metà inferiore dei fianchi al ventre. Striatura scura
assente dalle pinne ventrali, debolmente marcata od assente nelle
pettorali. |
Dimorfismo
sessuale - Nelle femmine, la membrana presente alla base
dell'ultimo raggio della prima pinna dorsale, non raggiunge la base
anteriore della seconda. I maschi hanno papilla genitale allungata. |
Habitat
e abitudini
- Specie bentonica stanziale, diffusa nel tratto superiore del
bacino del fiume Sava in Slovenia. Area caratterizzata da risorgive
carsiche da cui si originano i torrenti che drenano l'altopiano. Queste
acque montane fredde, raramente superano i 20°C, sono ideali per questo
cottide che predilige acque fresche e correnti, limpide, con substrato
pietroso, o misto a sabbie e ghiaie. Di abitudini fotofobe,
C. metae
è maggiormente attiva durante le ore crepuscolari e notturne o nei
giorni con cielo coperto, mentre nei periodi di massima insolazione
resta intanata tra massi ed anfratti del fondo. Specie sensibile
all’inquinamento idrico e ad altre forme di alterazione ambientale.
|
Alimentazione - Specie carnivora, si nutre
principalmente di invertebrati di fondo come crostacei, larve di insetti
(Ephemeroptera, Trichoptera, Plecoptera, Chironomidae), vermi (irudinei
ed anellidi), e molluschi. Occasionalmente può predare avannotti e uova
di altre specie, prevalentemente vaironi e trote. Le componenti
dell’alimentazione dipendono dalle caratteristiche trofiche del tratto
del fiume e dalla locale abbondanza o carenza di prede. |
Riproduzione - La riproduzione avviene
in più riprese quando la temperatura dell'acqua si mantiene intorno ai
15 °C, generalmente in marzo ed aprile. La frega può essere
condizionata da piene od eccessive magre del corso d'acqua. I maschi
sono territoriali. Ogni maschio allestisce un nido sfruttando cavità del
substrato. La riproduzione è preceduta da un rituale di corteggiamento
diretto ad indurre le femmine ad entrare e deporre nel nido. La femmina
emette le uova sulla volta del riparo. La deposizione seguita dalla
fecondazione da parte del maschio. Ogni femmina depone alcune centinaia
di uova. Il maschio sorveglia la covata sino alla schiusa. |
Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di
raddoppiamento della popolazione, alto: meno di 15 mesi. Specie di
piccole dimensioni, supera di poco la lunghezza di 80 mm. |
Predatori,
parassiti e malattie - Soggetta a malattie virali e
batteriche, ospite di crostacei parassiti ed vermi elminti. I principali
predatori della specie sono i Salmonidi, rientra nella dieta di rettili ed uccelli ittiofagi,
occasionalmente viene catturata da Mustelidi come la lontra (Lutra
lutra). |
|
|
Click on the image to magnify and for the
references |
|
 |
Click sull'immagine per
ingrandire e per i riferimenti |
Status
della specie - La ristretta area di distribuzione pone la
specie in condizione di alto rischio. La sua sopravvivenza viene messa
in crisi dalle forti immissioni di Salmonidi attuate per favorire il
turismo alieutico. C. metae è minacciata anche da alterazioni di
origine antropica, come inquinamento, eccessivo prelievo idrico,
eutrofizzazione e distruzione dell'habitat a seguito di costruzione di
dighe ed altri sbarramenti fluviali, canalizzazioni o cementificazione
degli alvei.
|
Protezione
- Nessuna. La specie è protetta dalle leggi comunitarie emanate per la
protezione di C. gobio. Cottus metae è inclusa nella Lista Rossa
IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural
Resources) come specie a basso rischio (LC, Least Concern). Il cottide
necessita di urgenti misure di conservazione e volte a preservarne
l'habitat e sarebbe importante limitare la pesca sportiva nell'alto
corso della Sava, consentendola soltanto nelle porzioni vallive del
fiume. |
Valore
economico - Nessuno. Specie d'interesse naturalistico
(endemismo sloveno).
|
Pesca - La specie non ha interesse per
la pesca. Talvolta è catturata da pescatori sportivi mentre insidiano altre specie. |
|
|